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La parabola fotografica di Jacques Henry Lartigue ha un che di straordinario. Nato a Coubervoie,in Francia,nel 1894 da una ricca famiglia si avvicinò all’arte della fotografia quando ancora era un bambino. Nel 1902,il giorno del complenno, il piccolo Henry riceve in regalo dal padre,appasionato di fotografia,una macchina fotografica. Il bambino ne rimane talmente colpito che nel suo diario scriverà:”… Papà assomiglia al buon Dio (o forse è proprio Lui travestito?) …” , una visione al limite del paradossale ma assolutamente esplicitativa di quello che sarebbe successo in futuro. Lartigue inizia una incessante attività fotografica sviluppando, all’inizio con l’aiuto del padre e poi da solo,le fotografie che via via scattava. La visione fotografica di Henry Lartigue fu sempre una visione legata,in qualche modo,alla spensieratezza,una ricerca di una sorta di eterna felicità in cui sono immortalate donne vestite alla moda,corse di cavalli e automobili di lusso. Un paradiso borghese che lui viveva in prima persona e che certamente veicolava attraverso le sue fotografie. Fu affascinato dal movimento, tanto da fotografare parenti e animali mentre saltano un muro o lanciano una palla. Fotografie che inconsapevolmente superano le “animal locomotion” di Muybridge ed anticipano le fotografie dei salti di Halsman.Pur essendo un grande precursore della fotografia Lartigue fu tuttavia a lungo frainteso e definito inappropriamente “fotoamatore”. Tuttavia riesce,negli anni cinquanta, ad esporre le sue fotografie assieme a Brassai,Doisneau e Man Ray e negli anni ‘60 incontra Richard Avedon.Con il passare del tempo si dedicò al disegno e a collaborazioni con il cinema e il mondo della moda fino al 1986 quando,il 12 settembre, muore a Nizza all’età di 92 anni. Attualmente a Venezia alla Casa dei Tre Oci c’è una grande monografica dedicata al fotografo della spensieratezza.Curata da Marion Perceval, Charles-Antoine Revol e Denis Curti la mostra ha un titolo di estrema,auspicabile,attualità: ”Charles Henry Lartigue. L’Invenzione della Felicità”