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Quelli che mi conoscono bene sanno perfettamente quanto io mi senta fortunato le volte che riesco ad accedere in posti semisconosciuti e lontani anni luce dai soliti itinerari congestionati dal turismo di massa. Pochi giorni fa sono stato in Calabria, mia terra d’origine, ci mancavo dal 2018. Tendenzialmente le volte che ci sono stato, non troppe in effetti, ho sempre vissuto il viaggio come una sorta di dovere. Questa volta ho cercato di avere una visione alternativa e ho trascorso il periodo in maniera diversa, complice un amico che ringrazio. Ho organizzato una micro vacanza di tre giorni nell’incantevole borgo di Amantea, una sorta di Presepio arroccato su di una collina di fronte al Mediterraneo. Cittadina di origini antichissime conserva ancora i resti di un fasto passato, chiese ed i resti di un importante Castello. Distrutta ripetutamente da devastanti terremoti (1639, 1783 e 1905) e bombardata nel 1943, riesce a conservare fascino e mistero e nelle sue vie, a strapiombo sul mare, molti sono i Palazzi Nobiliari rimasti, non tutti, purtroppo, conservati nel migliore dei modi, tra questi, nel centro storico, lungo la via Indipendenza, si erge maestoso Palazzo Carratelli. Già edificata nella seconda metà del ‘400 la Dimora fu fucina d’incontro di signori ed artisti. Nel 1460 il grande Antonello da Messina fu ospitato nelle sale della principesca dimora e pochi anni più avanti, nel 1487, accolse Alfonso II d’Aragona prima che si ritirasse in preghiera nella vicina Chiesa di San Bernardino. Danneggiato dal terremoto del 1638 il Palazzo fu quindi, pur mantenendo la conformazione quattrocentesca, restaurato ed ampliato. Il 14 giugno del 1692 varcò la soglia della Residenza, ancora di proprietà Carratelli, il futuro papa Benedetto XIII, al secolo Vincenzo Maria Orsini, Cardinale di Benevento. Ancora colpito dal terremoto del 1783 e nuovamente risistemato viene quasi completamente distrutto dal terribile sisma del 1905. Il Palazzo, che era stato da poco acquistato dalla famiglia De Liguori, viene riedificato cambiandone connotazione e caratteristiche. La principesca dimora rinasce quindi a nuova vita mantenendo solo poche caratteristiche, ancora oggi riscontrabili, del sontuoso apparato quattrocentesco. Dal 1995 per Palazzo Carratelli inizia una nuova vita. Viene acquistato da Gianludovico de Martino di Montegiordano e da sua moglie Camilla Thompson. Lui ex ambasciatore in Russia e Iraq, lei affascinante e colta scultrice. La coppia si innamora prima di Amantea poi del Palazzo. Inizia così un’avventura di restauro e consolidamento al fine di riportare l’edificio ai fasti passati. Un’avventura capillare, certosina che si è conclusa con lo svelare, oggi, una Dimora sontuosa ma accogliente, domestica e dai toni, inevitabilmente, internazionali. Ci accoglie, già dall’ingresso, in un percorso fatto di scale, corridoi e saloni. Un dedalo raffinato di mobili, oggetti ed opere d’arte provenienti da diverse parti del globo. Fanno da fil-rouge in questo itinerario le opere di Camilla Thompson de Martino di Montegiordano, raffinata artista. Le sculture di Donna Camilla sono esempi d’arte cosciente e materica, con riferimenti chiari ad artisti del passato, si leggono infatti riflessioni nei confronti di Auguste Rodin e Vincenzo Gemito. Opere che spesso ritraggono conoscenti ed amici della coppia come il caso del busto che Camilla ha dedicato, tra gli altri, all’amica e fotografa Giorgia Fiorio…
Ho avuto la fortuna di essere accompagnato nella visita del Palazzo da Gianludovico de Martino che mi ha accolto in casa sua come se già ci conoscessimo. Mi ha mostrato sale, quadri, opere d’arte e suppellettili. Abbiamo trascorso più di un’ora tra i raffinati parati e le innumerevoli opere d’arte, abbiamo chiacchierato ed io ho imparato, ancora, molte cose.
Un’esperienza immersiva ed emozionale…
Ringrazio infinitamente Gianludovico per avermi accolto nella sua casa scrigno a strapiombo sul mare…
GRAZIE
PALAZZO CARRATELLI fa parte di ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) e, cosa importante, ha due appartamenti dedicati alla ricezione…