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A volte per strane coincidenze le cose più importanti si trascurano, anche se sono proprie creature… Così è successo per ARTcure, non perché in questo periodo sia meno affezionato ma solo perché disorientato da un importante, almeno per me, avvenimento… Riprendo a scrivere quindi per raccontarvi di un sogno che dura da 720 anni, un sogno realizzato che oggi stupisce per la sua ridondante bellezza…
Il 29 ottobre 2015 ha inaugurato a Firenze il Nuovo Museo dell’Opera del Duomo… Ma chiamarlo museo è riduttivo… Straordinariamente restaurato e interpretato dallo studio fiorentino degli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni l’edificio racchiude un itinerario artistico che si svolge lungo gli oltre 750 capolavori d’arte italiana che partono dall’arte etrusca fino ad arrivare al novecento… Un viaggio attraverso 25 sale per 6000 mq sotto la direzione artistica di Monsignor Timothy Verdon… Un viaggio stupefacente come la città che lo ospita… Il Museo è lo specchio di Firenze, quasi il suo ritratto, il visitatore dovrebbe entrarci con rispetto e assoluta deferenza per assecondare in qualche modo la magnificenza del luogo… La visita inizia già dalla biglietteria e prosegue per l’edificio in maniera articolata e suggestionante… Al piano terreno, dopo aver attraversato un passaggio memore degli artisti che hanno lavorato per l’Opera del Duomo, si arriva nella galleria delle prime sculture tra le quali svetta tra tutte l’ipnotico Cristo Benedicente di Tino di Camaino, scultura databile intorno al 1320-24 ma incredibile per la sua modernità. Un’opera intensa, intima che ci avvia ai capolavori successivi… Si prosegue per entrare nella sala più impressionante del museo, la ciclopica Sala del Paradiso… Una gigantesca stanza nella quale è stata genialmente riprodotta l’antica facciata del Duomo di Firenze iniziata dall’artista e architetto Arnolfo di Cambio nel 1296 e mai portata a termine fino alla sua distruzione voluta nel 1587 da Francesco I de’ Medici dopo il suggerimento di Bernardo Buontalenti, il quale credeva di poter edificare una facciata più moderna in stile cinquecentesco… Cosa che invece non avvenne fino a quando, dopo secoli, nel 1871 dopo un concorso internazionale l’architetto Emilio de Fabris incominciò la costruzione della facciata di oggi… Sulla riproduzione dell’antica facciata sono esposte decine di sculture provenienti dalla struttura medioevale… Tra tutte la Madonna con gli occhi di vetro di Arnolfo di Cambio (1300-1305) e il rivoluzionario San Giovanni Evangelista commissionato a Donatello (1409-1415). Opera fondamentale che suggestionò, cento anni dopo, Michelangelo Buonarroti che lo prese a modello per il prodigioso Mosè di San Pietro in Vincoli a Roma… è proprio di Michelangelo un altro capolavoro che accoglie il visitatore al pian terreno del Museo… Una cosiddetta Pietà, quella Bandini, un’opera introspettiva, quasi tragica e per certi versi commovente. Una delle ultime opere dell’artista capresano che l’aveva probabilmente ideata per la sua tomba nel momento in cui anche Vittoria Colonna, morta nel 1547, lo aveva abbandonato e lui ormai anziano e malato, intorno al 1550 inizia la scultura… Una scultura che racchiude anima e sentimento, dolore e passione tanto che lo stesso Maestro cerca di romperla in più punti… Quasi di fronte, ancora commossi, ci accoglie un’altra scultura di straordinaria bellezza e qualità… In una teca di vetro, quasi ad aumentare la sua sacralità, è esposta la struggente Maddalena Penitente di Donatello…
Ma sempre nella Sala del Paradiso sono esposte, nel voler idealmente creare la Piazza del Duomo, anche le porte del Battistero di San Giovanni con relativi gruppi scultorei ideati per la loro sommità… Quindi a sinistra, la riproduzione fotografica della Porta Sud di Andrea Pisano e le due originali bronzee di Lorenzo Ghiberti. Quella Nord con le Storie di Gesù a destra ed al centro la cosiddetta Porta del Paradiso con le Storie della Genesi…
Sedotti e un po’ storditi da tanta magnificenza si prosegue al primo piano… Si viene accolti dalla Galleria del Campanile dove sono esposte le sculture e le formelle che originariamente erano state concepite per la Torre Campanaria della Cattedrale… Una teoria di capolavori di Donatello, Nanni di Bartolo, Nino ed Andrea Pisano e Luca della Robbia… Poi la Galleria della Cupola Brunelleschiana e ancora la Sala delle Cantorie, nella quale sono conservate le due Cantorie del Duomo commissionate rispettivamente a Donatello (1432-1438) e Luca della Robbia (1433-1439)… Allo stesso piano si prosegue nelle stanze dedicate al tesoro nelle quali stupisce l’abbagliante Altare d’Argento proveniente dal Battistero di San Giovanni eseguito a più mani dal 1337 al 1483… Più avanti, dalla Sala delle Cantorie, un itinerario ottocentesco riassume le vicende della nuova facciata della Cattedrale… Si sale così al secondo piano. Si è accolti in una delle parti più ariose del Museo, una Galleria dedicata ai Modelli cinquecenteschi della facciata… L’itinerario a questo punto si alleggerisce fino ad arrivare al terzo piano per accedere all’esterno in una terrazza che ci apre una vista mozzafiato sulla Cupola del Brunelleschi… Alla fine si rimane estasiati e un po’ sbalorditi da tanta magnificenza… Ma d’altronde il Nuovo Museo dell’Opera del Duomo è come la sua città: Firenze… Sorprendente e per certi versi strabiliante!!!